In occasione del Cinquecentenario di Palazzo Te, Isaac Julien presenta All That Changes You. Metamorphosis (2025), installazione filmica multischermo che unisce arte, filosofia e ecologia

Nel quadro delle celebrazioni dedicate ai cinquecento anni del Palazzo Te di Mantova, l’artista e regista britannico Isaac Julien presenta in anteprima mondiale la sua nuova creazione cinematografica multischermo, dal titolo All That Changes You. Metamorphosis (2025).
Realizzata in collaborazione con il curatore Lorenzo Giusti, l’opera nasce come un invito a ripensare il concetto di immagine, il trascorrere del tempo e il continuo processo di trasformazione che accomuna arte e vita. Il Palazzo stesso (di cui abbiamo parlato da poco dando questa notizia) diventa non solo scenografia, ma anche motore ispiratore di una riflessione che intreccia storia e contemporaneità.

Metamorphosis (2025)

In occasione del Cinquecentenario di Palazzo Te, Isaac Julien presenta All That Changes You. Metamorphosis (2025), installazione filmica multischermo che unisce arte, filosofia e ecologia

Visione artistica e concettuale

Julien utilizza Palazzo Te come punto di partenza per un’indagine estetica e intellettuale: un film girato interamente all’interno degli ambienti rinascimentali, dove le attrici Gwendoline Christie e Sheila Atim interpretano figure eteree e simboliche, quasi fossero spiriti evocati dagli affreschi che adornano le sale.
L’installazione esplora temi come la metamorfosi, la filosofia, l’antropologia e l’ecologia, mettendo in dialogo la magnificenza rinascimentale del Palazzo con spazi architettonici moderni e persino futuristici.
Come afferma lo stesso Julien, l’intento è quello di “sovvertire l’egemonia visiva che domina i regimi tecnologici della rappresentazione”, proponendo una nuova grammatica dell’immagine, libera dai condizionamenti percettivi contemporanei.

Architettura visiva e struttura dell’opera

L’installazione si compone di dieci schermi che formano un insieme armonico e coreografico, dove ogni immagine è concepita come parte di una costruzione architettonica in movimento. Non si tratta di semplice ripresa cinematografica, ma di una composizione visiva autonoma, in dialogo costante con lo spazio che la ospita.

Le due protagoniste attraversano differenti scenari: dal Palazzo Te del XVI secolo alla Cosmic House postmoderna di Charles Jencks a Londra, fino a un’astronave di vetro ideata da Richard Found in Inghilterra e a un padiglione di Herzog & de Meuron per la Kramlich Collection. Ogni ambiente assume il ruolo di personaggio e metafora, contribuendo a un racconto che sfida la prospettiva antropocentrica e invita a immaginare una convivenza più equilibrata tra esseri umani e mondo naturale.

Riferimenti letterari e filosofici

All That Changes You. Metamorphosis intreccia riferimenti teorici e narrativi di grande spessore.

  • Tra le fonti principali figura Donna Haraway con Staying with the Trouble (2016), opera che critica le narrazioni catastrofiche e propone nuove visioni di coesistenza.
  • Segue il romanzo di Naomi Mitchison, Memoirs of a Spacewoman (1962), che racconta un viaggio oltre i confini dell’esperienza umana.
  • Infine, il personaggio interpretato da Sheila Atim si ispira alla protagonista del libro di Octavia E. Butler, Parable of the Sower (1993), ambientato in un futuro segnato da crisi ambientali e sociali.

Questi riferimenti si intrecciano per ampliare la dimensione dell’opera, che supera l’estetica pura per inserirsi in un discorso critico sui modelli culturali e ambientali contemporanei.

Produzione e contesto espositivo

La produzione è realizzata da Palazzo Te in collaborazione con importanti istituzioni internazionali, tra cui la Rosenkranz Foundation, la Linda Pace Foundation, la Jack Weinbaum Family Foundation e l’Università della California, Santa Cruz.
L’anteprima mondiale si tiene negli spazi completamente rinnovati delle Fruttiere di Palazzo Te, che riaprono proprio per accogliere questa mostra evento.
L’esposizione sarà visitabile dal 4 ottobre 2025 al 1º febbraio 2026 a Mantova, come parte integrante del programma per il Cinquecentenario del Palazzo.

Messaggio e interpretazione

Con questa installazione, Julien offre una nuova grammatica visiva, capace di interrompere la linearità del tempo e di restituire all’immagine una dimensione poetica e politica.
L’artista costruisce un discorso che unisce memoria, poesia e immaginazione, proponendo un’alleanza creativa contro le forze distruttive che minacciano il pianeta.
All That Changes You. Metamorphosis diventa così un atto di resistenza culturale, un modo per usare l’arte come strumento di consapevolezza e rinnovamento.


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