L’appuntamento con il futuro è fissato per aprile 2026, quando il V&A East aprirà finalmente le sue porte, confermando Londra come una delle capitali mondiali dell’arte, della cultura e della creatività condivisa

Il Victoria and Albert Museum, una delle istituzioni artistiche più importanti e probabilmente famose del Regno Unito, si prepara ad ampliare i propri confini con l’inaugurazione del V&A East Museum, prevista per il 18 aprile 2026. La nuova sede sorgerà nel cuore del Queen Elizabeth Olympic Park, a Stratford, nell’area orientale di Londra, zona molto frizzante della city dove è presente anche lo stadio e altri poli culturali simbolo della modernità. Con questo traguardo si completerà il progetto di espansione del museo all’interno del quartiere culturale East Bank, un polo in pieno fermento che unisce arte, musica, danza e formazione.

Un nuovo distretto per la cultura londinese

L’East Bank è una delle più ambiziose iniziative culturali mai realizzate nella capitale britannica. Qui troveranno casa istituzioni di primo piano come la BBC, il Sadler’s Wells East e il London College of Fashion, tutte affacciate sull’area rigenerata del parco olimpico. In questo contesto, il V&A East si inserisce come elemento cardine del nuovo ecosistema creativo.

Il museo sorgerà accanto al V&A East Storehouse, già aperto nel 2025, completando così il campus orientale del Victoria and Albert Museum e rafforzando la sua presenza in una zona che negli ultimi anni è diventata simbolo di rinascita urbana e innovazione culturale.

Architettura e visione progettuale

Il complesso è stato ideato dallo studio irlandese O’Donnell + Tuomey, noto per il suo approccio architettonico attento all’interazione tra spazio, luce e comunità. La struttura, composta da cinque piani, sarà concepita come un ambiente fluido, pensato non solo per accogliere esposizioni, ma anche per ospitare eventi, installazioni, performance e incontri.
Il concept architettonico mira a creare un luogo inclusivo, profondamente connesso al territorio dell’est londinese ma con una vocazione internazionale. L’obiettivo è quello di dare vita a un museo “vivo”, aperto e partecipativo, che incoraggi la condivisione e il dialogo creativo.

Una visualizzazione della sezione Crafting Stories delle gallerie Why We Make (© JA Projects)

Una visualizzazione della sezione Crafting Stories delle gallerie Why We Make (© JA Projects)

Alla base della missione del V&A East vi è l’idea che il “fare” artistico possa essere un catalizzatore di trasformazione sociale. Le due gallerie permanenti, gratuite e intitolate “Why We Make”, incarneranno questa visione. Curate insieme ai giovani del quartiere e al collettivo di designer JA Projects, le sale raccoglieranno oltre 500 opere provenienti dalle collezioni del V&A.
Attraverso un percorso tematico che tocca la rappresentazione, la salute mentale, la giustizia e la sostenibilità, il museo intende mostrare come la creatività possa essere una risposta concreta alle sfide contemporanee.

Ad aprire ufficialmente la programmazione sarà la mostra “The Music Is Black: A British Story, dedicata alla storia e all’influenza della musica nera britannica dal 1900 a oggi. Realizzata in collaborazione con BBC Music, l’esposizione sarà parte di un festival annuale della creatività che coinvolgerà tutto il distretto dell’East Bank.
Parallelamente, il museo lancerà un programma di commissioni artistiche che vedrà protagonisti autori di fama internazionale come Tania Bruguera, Carrie Mae Weems e Rene Matić, quest’ultimo finalista del Turner Prize. Un’imponente scultura di Thomas J. Price accoglierà i visitatori all’ingresso.

Rendering dell’ufficio di Edgar J. Kaufmann progettato da Frank Lloyd Wright, che sarà esposto all’interno del centro di collezione e ricerca del V&A presso Here East. © ARS, NY e DACS, Londra 2018

Rendering dell’ufficio di Edgar J. Kaufmann progettato da Frank Lloyd Wright, che sarà esposto all’interno del centro di collezione e ricerca del V&A presso Here East. © ARS, NY e DACS, Londra 2018

Lo Storehouse: il tesoro nascosto del V&A

Il V&A East Storehouse, inaugurato nel maggio di quest’anno, rappresenta il primo tassello del progetto e funge da ponte tra la conservazione e la partecipazione pubblica. Questo spazio di 16.000 metri quadrati custodisce circa 250.000 oggetti, 350.000 volumi e 1.000 archivi, configurandosi come un moderno “gabinetto delle meraviglie”.
L’accesso è gratuito e quotidiano, e i visitatori possono esplorare le collezioni grazie a un innovativo sistema chiamato “Order an Object”, che consente di richiedere e visionare materiali solitamente non esposti. Questa apertura totale rappresenta uno dei cardini della filosofia del V&A East: avvicinare il pubblico al patrimonio, rendendolo parte attiva della conoscenza.

Un ponte tra passato e futuro. L’espansione verso l’est di Londra segna un passo storico per il Victoria and Albert Museum, che amplia così il suo pubblico oltre i confini di South Kensington. Il nuovo insediamento risponde a un’esigenza precisa: dialogare con comunità giovani e multiculturali, radicate in un territorio in rapida evoluzione.

Interno del nuovo museo V&A allo Stratford Waterfront, progettato dallo studio O’Donnell + Tuomey. © O’Donnell + Tuomey / Ninety90, 2018

Interno del nuovo museo V&A allo Stratford Waterfront, progettato dallo studio O’Donnell + Tuomey. © O’Donnell + Tuomey / Ninety90, 2018

Il V&A East non sarà soltanto un luogo di esposizione, ma un laboratorio di idee dove tradizione e innovazione convivono. L’intento è quello di abbattere le barriere tra istituzione e cittadino, promuovendo una cultura partecipativa, accessibile e in continuo movimento.

Il V&A East Museum, insieme al già operativo V&A East Storehouse, proporrà un programma di commissioni artistiche semestrali e una serie di eventi dedicati a persone, idee e forme creative che influenzano la cultura globale.

Le prime otto opere commissionate sono state affidate a Tania Bruguera, Es Devlin, Lawrence Lek, Rene Matić (finalista del Turner Prize), Shahed Saleem, Justinien Tribillon, Carrie Mae Weems e Laura Wilson. Le creazioni, distribuite tra il museo e lo Storehouse, esploreranno la storia e il futuro della produzione artistica nell’est di Londra.

Il caffè del museo sarà gestito in collaborazione con Jikoni, gruppo gastronomico noto per la filosofia del “cucinare senza confini”.

Secondo il direttore Gus Casely-Hayford, in un’epoca segnata da crisi climatiche e divisioni sociali, musei e industrie creative hanno il compito di unire le persone, valorizzare le comunità e promuovere il cambiamento positivo attraverso la creatività. Il V&A East è stato concepito come uno spazio inclusivo e accogliente, radicato nell’est di Londra ma aperto al mondo, capace di riflettere la diversità culturale e di offrire a ogni visitatore un senso di appartenenza.

Una nuova era per i musei londinesi?

Con l’apertura del V&A East Museum e dello Storehouse, Londra si prepara a inaugurare una nuova stagione museale, in cui la creatività si intreccia con il tessuto urbano e sociale. Le due sedi, complementari ma indipendenti, offriranno esperienze diverse e complementari: da un lato la riflessione sull’atto del creare, dall’altro la scoperta del patrimonio nascosto. Insieme, rappresentano un invito a ripensare il museo come luogo di incontro, apprendimento e trasformazione.


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