Architettura locale e sostenibilità come linguaggio sono alla base del progetto di Amoako Boafo, che ha unito diverse congetture per un atto di rigenerazione sociale che trasforma i luoghi ed emancipa le persone
L’artista ghanese Amoako Boafo ha dato vita al Backyard Community Club, un innovativo centro polifunzionale nel quartiere di Osu, ad Accra, la zona in cui è cresciuto. Il complesso è pensato come un punto di incontro dove sport, apprendimento e creatività si intrecciano per formare una comunità attiva. L’idea prende forma dalla passione personale di Boafo per il tennis e dal desiderio di offrire ai giovani del suo quartiere le possibilità che lui stesso avrebbe voluto avere da ragazzo, quando il campo da gioco rappresentava un sogno e una via di espressione.
Un progetto per lo sport, la formazione e la comunità
Il cuore del complesso è un campo da tennis in terra battuta regolamentare, il primo di questo tipo in Ghana, attorno al quale si sviluppano spazi per l’allenamento, la socialità e la crescita personale. Accanto alle aree di gioco si trovano spogliatoi, panchine ombreggiate, zone di osservazione e punti di servizio, pensati per accogliere giocatori, allenatori e famiglie. Il progetto comprende inoltre un programma educativo che offre lezioni gratuite e percorsi di mentoring dedicati ai più giovani, con l’obiettivo di far percepire il campo come un luogo di fiducia, scoperta e autostima, non soltanto di competizione.

(Image credit: Julien Lanoo)
Architettura locale e sostenibilità come linguaggio
A firmare il progetto è lo studio DeRoche Projects, guidato dall’architetto Glenn DeRoche, che ha scelto di adottare tecniche costruttive ispirate al paesaggio e alla cultura materiale del Ghana. L’elemento più innovativo è la recinzione in pannelli prefabbricati di terra battuta compressa (rammed earth), una soluzione che, secondo gli architetti, rappresenta la prima realizzazione di questo tipo nel Paese. Questo sistema, oltre a garantire resistenza e comfort termico, riduce l’impatto ambientale e valorizza le competenze costruttive locali. L’intervento, infatti, è concepito come un modello replicabile per le aree urbane dove gli spazi pubblici sono rari ma la densità sociale è alta.
Attorno al campo si estende un giardino di sostentamento — definito sustenance garden — in cui crescono più di venti varietà di piante e alberi tropicali: cocco, menta piperita, corossolo, mango, citronella e guava sono solo alcune delle specie coltivate. Oltre a produrre frutti e ombra, questo piccolo ecosistema funge da laboratorio educativo, dove i ragazzi possono imparare nozioni di agricoltura sostenibile e alimentazione sana. Il verde, in questo contesto, diventa parte integrante dell’esperienza sportiva e del legame tra le persone e il territorio.
Il Backyard Community Club è l’ennesima tappa del sodalizio tra Boafo e DeRoche, già uniti nella progettazione della residenza dot.ateliers ad Accra e nella realizzazione di installazioni e allestimenti per mostre internazionali dell’artista, dal Belvedere Museum di Vienna alla Galleria Gagosian di Londra. Questa continuità professionale ha permesso di creare un linguaggio architettonico condiviso, in cui la memoria personale si fonde con la ricerca estetica e il dialogo interculturale.
Lo sport come strumento di emancipazione
Secondo Boafo e DeRoche, il progetto mira a offrire un trampolino di crescita per le nuove generazioni, incoraggiando autostima, disciplina e spirito di gruppo. L’iniziativa vuole mostrare come il tennis — così come l’arte — possa diventare una metafora di libertà e di costruzione del sé, un contesto in cui competizione e creatività convivono. Gli ideatori auspicano che alcuni giovani, formati in questo spazio, possano in futuro competere a livello internazionale o assumere ruoli di leadership nelle proprie comunità, innescando un ciclo virtuoso di ispirazione e responsabilità.
Forme, colori e materia
Dal punto di vista estetico, il contrasto tra il rosso intenso della terra battuta e le sfumature calde delle pareti in terra cruda conferisce al complesso una forte identità visiva. Le linee geometriche, i tagli di luce e le texture naturali rendono l’ambiente insieme accogliente e scultoreo. Gli arredi integrati, come le panchine incorporate nei muri e le zone d’ombra, si uniscono a spazi dedicati alla convivialità, tra cui un’area barbecue e piccoli punti di ristoro. L’insieme risulta funzionale e poetico, pensato tanto per l’uso quotidiano quanto per l’impatto visivo e mediatico.
Un modello replicabile per l’Africa urbana
Critici e osservatori internazionali, da Wallpaper a Designboom, hanno evidenziato come il Backyard Community Club possa costituire un prototipo di rigenerazione urbana per le città africane. L’integrazione tra architettura sostenibile, coinvolgimento della comunità e valorizzazione del paesaggio dimostra che è possibile creare spazi di qualità anche con risorse limitate, purché fondati su visioni condivise e pratiche locali. Non mancano, ovviamente, riflessioni sui possibili sviluppi a lungo termine: la manutenzione delle strutture in terra battuta in un clima umido, la gestione dell’irrigazione del giardino, e la capacità di mantenere un accesso equo e gratuito nel tempo sono sfide ancora da osservare. Tuttavia, l’approccio partecipativo e l’interesse delle comunità locali fanno sperare in un modello duraturo, in grado di adattarsi e replicarsi in altri contesti.
Arte, sport e appartenenza
Il Backyard Community Club è più di un’infrastruttura: è un gesto di restituzione, un ponte tra arte e vita quotidiana. Attraverso questo progetto, l’artista traduce la propria esperienza personale in un atto di rigenerazione sociale, dimostrando come l’arte possa uscire dai musei per trasformare i luoghi e le persone. In questo piccolo campo di terra rossa, nel cuore di Accra, la creatività diventa davvero un gioco di squadra.

Amoako Boafo
Chi è Amoako Boafo?
Amoako Boafo, nato ad Accra nel 1984, è un artista ghanese di riconoscimento internazionale noto per i suoi ritratti vivaci che esplorano la complessità e la dignità dell’identità nera contemporanea. La sua pittura si caratterizza per l’uso di colori intensi, superfici materiche e una tecnica distintiva che prevede l’applicazione della pittura con le dita, dando vita a figure fortemente espressive e intime.
Dopo la formazione al Ghanatta College of Art and Design di Accra e all’Accademia di Belle Arti di Vienna, ha sviluppato uno stile personale che unisce radici africane e influenze europee, concentrandosi sulla rappresentazione delle persone e delle loro storie.
La notorietà internazionale è giunta tra il 2018 e il 2020, grazie all’interesse di gallerie e collezionisti, tra cui Kim Jones di Dior Homme, con cui ha collaborato per la collezione Dior Men 2021. Oggi è rappresentato da gallerie di primo piano come Mariane Ibrahim Gallery e Gagosian, e le sue opere fanno parte di collezioni prestigiose, tra cui il MOCA di Los Angeles, il Rubell Museum di Miami e la Fondation Louis Vuitton.
La sua ricerca artistica ruota intorno alla rappresentazione positiva e autentica dell’identità nera, lontana dagli stereotipi e dai cliché della tradizione occidentale, ponendo al centro la figura come simbolo di orgoglio, eleganza e presenza.
Parallelamente alla carriera artistica, Boafo porta avanti un impegno sociale e culturale in Ghana. Nel 2022 ha fondato dot.ateliers, una residenza d’artista ad Accra dedicata al sostegno dei giovani creativi africani e alla costruzione di reti internazionali nel campo dell’arte e del design.
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