Questo ritratto non è solo una scoperta artistica: è un dialogo tra passato e presente. Degas giovane osserva, registra e interpreta, mentre la Contessa di Castiglione emerge come simbolo di fascino e influenza
Un’opera inedita di Edgar Degas sta catturando l’attenzione del mondo dell’arte: Giovane italiana: ritratto presunto della Contessa di Castiglione. Recentemente autenticata da Michel Schulman, curatore del catalogo digitale dedicato al pittore, questa tela offre uno sguardo unico sul percorso formativo di Degas, segnando un passaggio dall’accademismo a uno stile più intimo e psicologico.
Il quadro, di dimensioni generose (153 × 105 cm), è rimasto nascosto per oltre centocinquant’anni all’interno di una collezione privata romana, appartenente ad Antonio La Rocca, noto per l’interesse verso gli artisti italiani a Parigi. La sua esistenza è stata svelata grazie a un’indagine complessa e multidisciplinare che ha unito scienza, storia dell’arte e tecnologia digitale.

“Presunto ritratto della Contessa di Castiglione attribuito a Degas (catalogato come MS‑2728)”
Analisi e Autenticazione
Per confermare l’autenticità dell’opera, sono state condotte analisi chimico-fisiche presso laboratori specializzati a Roma e Bologna, insieme a uno studio comparativo con altri lavori giovanili di Degas. Anche l’intelligenza artificiale ha avuto un ruolo: modelli digitali hanno contribuito a confrontare tratti del volto e della mano con opere note. L’esito di questi studi ha convinto gli esperti che si tratti di un autentico Degas, registrato nel catalogo digitale con il codice MS‑2728.
Il “Digitus Rigidus”: Un Indizio Inconfondibile
Uno dei dettagli più sorprendenti è la mano destra della figura, con l’indice rigido, il cosiddetto “digitus rigidus”. Questo particolare ricorre nei ritratti fotografici della Contessa di Castiglione, realizzati dal fotografo Pierre‑Louis Pierson. La precisione con cui Degas ha reso questo gesto suggerisce un contatto diretto o un accesso alle immagini della nobildonna, testimoniando la sua attenzione per il dettaglio e la psicologia dei soggetti.
Virginia Oldoini, Contessa di Castiglione, era una figura centrale del Risorgimento, diplomatica e influente nelle corti europee, con legami stretti con Napoleone III. Tra il 1858 e il 1861 soggiornò a Torino, mentre Degas, in viaggio di formazione in Italia, transitò in città nel 1859. Questa coincidenza temporale rende plausibile l’ipotesi che il ritratto possa essere stato realizzato in quegli anni, come testimonianza di un incontro diretto o di una reinterpretazione fotografica.
Linguaggio Stilistico e Simbolico
Schulman definisce quest’opera una tappa cruciale nell’evoluzione di Degas. La figura, illuminata da una luce morbida, trasmette introspezione e tensione emotiva. Lo sfondo scuro è arricchito da sciabole incrociate, simbolo possibile delle dinamiche politiche legate alla Contessa. L’opera mostra come Degas iniziasse già a sperimentare una fusione di forma e psicologia che anticipa i suoi capolavori parigini.
L’opera sarà protagonista di una pubblicazione scientifica internazionale e potrebbe essere inclusa nella mostra dedicata al periodo italiano di Degas, prevista per il 2026. La scoperta offre agli studiosi un nuovo punto di osservazione sulla giovinezza del pittore e sui legami tra arte e società dell’epoca.

“Fotografia d’epoca della Contessa di Castiglione realizzata da Pierre‑Louis Pierson, con l’indice destro rigido visibilmente marcato”
Chi Era la Contessa di Castiglione
Virginia Oldoini (1837‑1899) fu contessa e protagonista della scena politica e mondana del Risorgimento. Cugina di Cavour, esercitò influenza presso Napoleone III e fu inviata a Parigi per rafforzare legami diplomatici. Celebre per la sua bellezza, fu anche pioniera nella fotografia, posando per decenni in centinaia di ritratti realizzati da Pierre‑Louis Pierson. La sua immagine pubblica, costruita con cura, ha contribuito a trasformarla in un’icona di fascino, potere e teatralità.
Se ti stai chiedendo perché questo ritratto di Degas stia facendo notizia, pensa a quanto raro sia scoprire un’opera giovanile ancora sconosciuta, perfettamente autentificata e collegata a una figura storica così affascinante come la Contessa di Castiglione. Ogni dettaglio, dal gesto del dito rigido fino alle sciabole sullo sfondo, racconta storie di politica, moda e intrighi sociali dell’Ottocento. Per gli appassionati di arte e storia, sapere che il quadro proviene da una collezione privata romana e che l’attribuzione è confermata da scienza, confronto stilistico e intelligenza artificiale rende l’opera un tassello imprescindibile nel percorso di Degas.
Parlando di futuro, questo ritratto non resterà nascosto ancora a lungo: con la pubblicazione scientifica prevista e la possibile esposizione nella mostra sul periodo italiano di Degas nel 2026, la tela diventerà accessibile a studiosi, collezionisti e curiosi. È il momento perfetto per chi vuole esplorare la connessione tra pittura e fotografia, osservando come un dettaglio apparentemente minuto, come il “digitus rigidus”, possa raccontare l’identità di una nobildonna e riflettere la psicologia di un artista in formazione. In pratica, ogni visita o lettura dell’opera diventa un’esperienza immersiva tra arte, storia e innovazione tecnologica.

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