Passeggiare tra le sale del Louvre è come camminare in un romanzo stratificato: ogni angolo racconta un pezzo di storia, ogni corridoio cela un segreto. Ma cosa succede dietro le quinte, lontano dai riflettori e dalle folle di visitatori?

Il Louvre continua a essere protagonista delle cronache, non solo per le sue celebri collezioni, ma anche per le storie nascoste dietro le mura di uno dei musei più famosi del mondo. Da sempre considerato un custode di capolavori come la Venere di Milo e la Gioconda, il museo parigino sorprende anche per la complessità architettonica che mescola elementi storici e contemporanei, rendendolo un organismo vivo e stratificato.

Ma cosa si cela dietro le sale affollate e i corridoi più noti al pubblico? Secondo Elaine Sciolino, ex corrispondente del New York Times a Parigi e autrice di Adventures in the Louvre: How to Fall in Love with the World’s Greatest Museum, il museo nasconde stanze e spazi raramente accessibili, depositi e locali di servizio che raccontano storie invisibili agli occhi dei visitatori. Sciolino ha avuto accesso senza precedenti a questi ambienti, parlando con guardiani, curatori e personale di vario livello, rivelando un Louvre fatto non solo di opere d’arte, ma di memorie e vissuti umani.

Elaine Sciolino, ex corrispondente del New York Times a Parigi, ha scritto Adventures in the Louvre, un libro che combina giornalismo, memoir e storia dell’arte, offrendo consigli per visitare al meglio il museo più visitato al mondo. L’autrice affronta l’origine controversa del nome del Louvre, il rapporto ambivalente del personale con la Gioconda e le ragioni per cui alcuni visitatori possono restare delusi dall’esperienza

Elaine Sciolino, ex corrispondente del New York Times a Parigi, ha scritto Adventures in the Louvre, un libro che combina giornalismo, memoir e storia dell’arte, offrendo consigli per visitare al meglio il museo più visitato al mondo. L’autrice affronta l’origine controversa del nome del Louvre, il rapporto ambivalente del personale con la Gioconda e le ragioni per cui alcuni visitatori possono restare delusi dall’esperienza

L’esperienza (inedita) di una giornalista

L’ingresso di Sciolino nei luoghi meno conosciuti del Louvre non è stato semplice. Le è stato assegnato un supervisore per monitorare le interviste, e ogni contatto con personale senza autorizzazione poteva comportare la revoca dell’accesso. “Quasi ho mollato”, confessa, descrivendo la pressione e la complessità burocratica come ostacoli quasi insormontabili. La curiosità e la determinazione l’hanno portata a scoprire un museo vivo, fatto di storie stratificate e spesso sconosciute.

L’accesso ai luoghi più segreti del Louvre non è una formalità: Sciolino ha dovuto muoversi sotto la supervisione di un “minder”, un supervisore incaricato di monitorare ogni intervista. La libertà di parlare con curatori e custodi era limitata, e ogni passo falso avrebbe potuto farle perdere l’accesso. La pressione e la complessità burocratica quasi l’hanno scoraggiata, ma la curiosità e la passione per l’arte l’hanno spinta oltre le barriere, rivelando un museo vivo, stratificato e sorprendentemente umano.

Quanto del Louvre resta invisibile ai visitatori?
Molto. Depositati dietro le quinte ci sono centinaia di migliaia di opere che raramente vengono esposte, tra sculture, arredi, tessuti, ceramiche e oggetti decorativi.

Qual è la funzione di questi spazi nascosti?
Oltre alla conservazione, rappresentano un archivio di memorie, una risorsa per restauri, studi e ricerche sul patrimonio culturale.

Il museo è sotto pressione?
Sì. Sovraffollamento, impianti obsoleti e infiltrazioni mettono a rischio la conservazione delle opere. Sono in programma interventi di ristrutturazione e ampliamento di portata significativa.

Il museo sotto «stress»

Negli ultimi mesi il Louvre ha mostrato la fragilità dietro la sua magnificenza. In una lettera interna resa pubblica, la direttrice ha denunciato infiltrazioni d’acqua, impianti tecnici datati e sovraffollamento estremo, fattori che compromettono la sicurezza delle collezioni.

“Ogni passo tra questi corridoi nascosti ti fa sentire parte di un romanzo vivo, dove le opere e le persone dialogano tra loro”, scrive Sciolino.

Un progetto di restauro da circa un miliardo di euro prevede nuove aree espositive e persino tunnel sotterranei per collegare ali distanti del palazzo. Le critiche non mancano: i sindacati sostengono che interventi urgenti siano stati rimandati in favore di progetti più visibili, lasciando alcune aree del museo in condizioni precarie.

Sciolino racconta di aver percepito il museo come un organismo pulsante, fatto di persone oltre che di opere. Camminare tra corridoi silenziosi, osservare ogni dettaglio, ascoltare storie di restauratori e custodi, significa comprendere che il Louvre non è solo un luogo di esposizione, ma un tessuto di vite e memorie. Ogni pezzo, anche il più piccolo o apparentemente insignificante, racconta un frammento di storia, di gusto, di società.

L’oceano nascosto delle collezioni

Il cuore del Louvre non è visibile agli occhi di tutti. Centinaia di migliaia di opere sono conservate in depositi moderni come quello di Liévin, a nord della Francia. Questi archivi costituiscono un patrimonio invisibile, una fonte di studio e ricerca, un serbatoio di memorie artistiche che, giorno dopo giorno, garantisce la sopravvivenza culturale del museo.

L’accesso ai luoghi meno noti non è semplice. Sciolino ha avuto un supervisore al fianco per ogni intervista, e ogni contatto non autorizzato con il personale avrebbe potuto farle perdere l’accesso. La pressione e la burocrazia hanno rischiato di fermare il suo progetto: “Quasi ho mollato”, confessa. Eppure, la curiosità ha avuto il sopravvento.

In questi corridoi silenziosi, le opere dialogano con il tempo e con chi le custodisce, raccontando una storia invisibile fatta di cura, conoscenza e attenzione meticolosa.

Il Louvre, il museo più famoso al mondo, attira ogni anno milioni di visitatori grazie ai suoi capolavori. In Adventures in the Louvre, Elaine Sciolino esplora questo spazio, originariamente una fortezza imponente, rendendolo accessibile e affascinante per il pubblico. Attraverso gallerie, sotterranei, terrazze e giardini, l’autrice presenta sia opere celebri sia lavori meno noti, e introduce i protagonisti che animano il museo: curatori, artigiani delle cornici e delle incisioni, restauratori e vigili del fuoco. Mescolando giornalismo investigativo, viaggio, storia e memorie personali, Sciolino accompagna il lettore dalle porte d’ingresso del Louvre fino al cuore della sua straordinaria collezione, svelandone i segreti e la continua attrattiva culturale e artistica. Puoi acquistare il libro su Amazon.

Il Louvre non può essere considerato un semplice contenitore di capolavori. È un organismo stratificato, vivo, che convive con problemi contemporanei come degrado e sovraffollamento e, al tempo stesso, si evolve con progetti ambiziosi di conservazione e innovazione. L’esperienza di chi lo attraversa nei suoi spazi più segreti mostra un volto umano del museo, dove uomini e donne proteggono, catalogano e tramandano memoria e bellezza.

Il futuro del Louvre appare quindi come un equilibrio delicato tra conservazione, apertura culturale e audacia progettuale, in un costante dialogo tra passato e presente, tra visibile e invisibile.



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